Renata Gili

Il vademecum per cibi sani e sicuri

Siamo quello che mangiamo, diceva il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach. In effetti, una dieta varia ed equilibrata è fondamentale per vivere bene e a lungo: solo così garantiamo al nostro organismo i nutrienti indispensabili per il suo corretto funzionamento. Ma se spesso sentiamo parlare di quello che è importante mangiare e dei benefici della dieta mediterranea, è più raro che ci si soffermi su un altro argomento, altrettanto rilevante, ovvero la sicurezza alimentare. Una errata conservazione (o preparazione) degli alimenti potrebbe, infatti, essere fonte di infezioni rischiose per la nostra salute. Tenete conto che, dal momento della spesa, la sicurezza alimentare dipende in gran parte da noi. È importante, dunque, seguire alcune regole nella nostra vita di tutti i giorni. La prima è lavarsi le mani con acqua e sapone prima e dopo aver manipolato e preparato gli alimenti: microrganismi come batteri, virus e parassiti possono sopravvivere su diverse superfici della cucina e le nostre mani potrebbero veicolarli sul cibo che poi mangiamo. In secondo luogo, attenzione al frigorifero. Qual è la temperatura corretta? Non più di 4°C per il frigo e di -18°C per il freezer. Una cosa importante da sapere è che la temperatura nel frigo non è omogenea: il ripiano più freddo – idoneo alla conservazione di carne e pesce – è quello più in basso, mentre gli scomparti meno freddi sono il cassetto (dove riporre la verdura) e le mensole sullo sportello (ideali per burro e bottiglie). Useremo, invece, i ripiani superiori per latticini, uova e alimenti confezionati già aperti. Attenzione a non tenere a contatto cibi cotti e crudi: un alimento cotto è sicuro ma potrebbe essere contaminato di nuovo da microrganismi presenti su quelli crudi. È importante, poi, mantenere la catena del freddo dal momento della spesa fino a casa: le basse temperature non uccidono i microrganismi ma ne bloccano la crescita. Il cibo acquistato, dunque, deve essere riposto in frigo entro due ore (o meno nella bella stagione), a meno che non si usino borse termiche. Infine, cuocere il cibo (in particolare carne, pesce e uova) è fondamentale per uccidere i microrganismi: la maggior parte di quelli nocivi per la nostra salute, infatti, muore alle normali temperature di cottura, ovvero 60-70°C. Attenzione, infine, a non lasciare a temperatura ambiente i cibi cotti per più di due ore (o una se ci sono più di 30°C) e, se mangiate degli avanzi di cibi cotti in precedenza, riscaldateli sempre bene.

[Articolo pubblicato sulle pagine di Repubblica Torino martedì 25 marzo 2025]

Fonti

https://www.epicentro.iss.it/tossinfezioni

https://smartfood.ieo.it/be-smart/conservazione-alimenti

https://www.cdc.gov/food-safety/prevention/index.html