Renata Gili

La lezione dei bus londinesi

Fino alla fine degli anni 70 sugli iconici autobus rossi a due piani di Londra le persone in servizio erano comunemente due: l’autista, responsabile esclusivamente della guida del mezzo, e il conduttore. Quest’ultimo si occupava della vendita e del controllo dei biglietti ed era colui che conduceva l’autobus: annunciava le fermate, forniva eventuali informazioni ai passeggeri e si assicurava che le soste venissero effettuate nei tempi prestabiliti. Garantiva, insomma, che sul mezzo di trasporto tutto funzionasse. A questo punto vi starete chiedendo: cosa c’entrano gli autobus londinesi con una rubrica che parla di medicina? Inaspettatamente, c’entrano moltissimo. Agli inizi degli anni Cinquanta, infatti, un epidemiologo inglese si accorse che gli autisti avevano una probabilità di morire per un attacco cardiaco più o meno doppia rispetto ai loro colleghi conduttori. Come è possibile? Queste persone, tutto sommato, avevano una vita simile da un punto di vista professionale: lavoravano sugli stessi autobus, percorrevano le stesse strade e respiravano la stessa aria tutti i giorni. Come si spiega, allora, una tale differenza? La risposta è in realtà semplice: gli autisti passavano il 90% del loro tempo seduti, i conduttori si muovevano tutto il giorno fra i due piani degli autobus e arrivavano a salire circa seicento gradini ogni turno lavorativo. Morale della storia? Stare troppo seduti fa male alla salute. Condurre una vita sedentaria aumenta il rischio di sovrappeso e obesità, di sviluppare alcune malattie del cuore, il diabete e anche certi tipi di tumore. In generale, una vita poco attiva aumenta il rischio di morire prematuramente. Ecco perché è importante fare ogni giorno almeno un poco di attività fisica. Non sto parlando di prepararsi per la maratona. Quello di cui parlo, al contrario, è di impegnarsi a essere il più attivi possibile. Possiamo andare a piedi al lavoro? Facciamolo. Dobbiamo prendere l’auto perché lavoriamo in una città diversa dalla nostra? Possiamo parcheggiare un poco più lontano rispetto alla destinazione e percorrere l’ultimo tratto a piedi. Ascensore? No, grazie: possiamo scegliere le scale. E se stiamo al computer tutto il giorno? Possiamo cercare, periodicamente, di stare qualche minuto in piedi e di fare due passi. La buona notizia è che la percentuale di persone sedentarie si sta lentamente riducendo: in Piemonte, per esempio, siamo passati dal 23% della popolazione sedentaria del 2016 al 16% di oggi. Continuiamo così.

[Articolo pubblicato sulle pagine di Repubblica Torino martedì 25 giugno 2024]

Fonti

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20696405

https://www.nhs.uk/live-well/exercise/why-sitting-too-much-is-bad-for-us

https://www.epicentro.iss.it/passi/dati/attivita-oms