Quasi il 90% dei piemontesi ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro il Covid. Stando alle terroristiche previsioni gridate su social e giornali dai detrattori della campagna vaccinale (nutrito gruppo che consta, purtroppo, anche di certi medici), nei mesi successivi alla vaccinazione molti di noi avrebbero dovuto stare male, molto male, proprio a causa del vaccino. Quel vaccino che, dicono, avrebbe aumentato drasticamente i casi di morti cardiache, di trombosi e in generale di complicanze cardiovascolari, diffondendo dubbi e paure e portando alcuni alla pericolosa scelta di non aderire alla campagna vaccinale. La realtà, però, è un’altra: non si è verificato nei vaccinati alcun aumento di decessi né di complicanze cardiovascolari. I vaccini contro il covid, insomma, sono sicuri e i dati che lo dimostrano sono aumentati progressivamente negli ultimi anni. In generale, per capire se i vaccini causano un aumento di complicanze di origine cardiaca (come trombosi, infarti o ictus) occorre confrontarne il numero fra i vaccinati e i non vaccinati. In assenza di differenze significa che il vaccino non c’entra, altrimenti vedremmo nei vaccinati un aumento di questi problemi, cosa che non è successa: tutti i dati hanno chiaramente dimostrato che non c’è differenza. Oggi si aggiunge all’elenco un altro importante studio basato sulle cartelle cliniche di niente meno che 46 milioni di adulti inglesi (la popolazione inglese è di circa 56 milioni di persone, per avere un’idea dei numeri di cui parliamo). Uno studio che, però, dimostra che una differenza in realtà c’è. Si conferma, infatti, che dopo la vaccinazione non aumentano i casi di trombosi, infarto e ictus (cosa ormai più che nota), ma c’è una cosa in più: il numero di questi problemi di salute è assai più basso nei vaccinati. Il rischio è minore del 10% dopo la prima dose e addirittura del 20% dopo la seconda dose di vaccino a mRNA. E le miocarditi, allora? Nessuno nasconde niente: i ricercatori hanno confermato la presenza di questo raro tipo di effetto collaterale, ormai noto, che nella maggior parte dei pazienti si presenta in forma lieve e si risolve nel giro di qualche giorno. Morale della storia? Ascoltare e seguire i consigli del medico, basati sui dati che emergono da studi scientifici rigorosi, fa bene. La sicurezza dei vaccini continua a essere monitorata e studiata: non fidatevi di gente che, senza un minimo di competenza, vi racconta bugie pericolose. Ne va della vostra salute.
[Articolo pubblicato sulle pagine di Repubblica Torino martedì 6 agosto 2024]
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