Cosa sarà mai una caduta? A tutti noi, almeno una volta nella vita, è successo di cadere. Nella maggior parte dei casi ci siamo rialzati, magari con un poco di dolore, ma senza grossi traumi. Quest’incipit non andrebbe così bene, però, se ci concentrassimo su una specifica fascia anagrafica della popolazione, quella delle persone anziane. Anzi, sarebbe proprio sbagliato. Molti di noi, purtroppo, conoscono il problema: per un anziano una semplice caduta può essere pericolosa. Non sempre, certo: il più delle volte non vengono riportate lesioni importanti. Ma in un numero non trascurabile di casi (circa una volta su dieci) la caduta provoca una frattura delle ossa, talvolta con necessità di un ricovero ospedaliero e spesso con conseguenze non auspicabili come una peggiore capacità di muoversi, una minore autosufficienza fino ad arrivare, in certi casi, alla morte. Un problema importante? Sì, considerando che nell’arco di un anno a circa una persona su quattro con più di 65 anni capita di cadere. Un numero che peggiora in presenza di alcuni fattori di rischio, in primis l’età avanzata: le persone con più di 80 anni hanno un rischio maggiore rispetto a quelle più giovani per diversi motivi, come una più accentuata fragilità e debolezza di ossa e muscoli, più frequenti problemi di equilibrio o della vista e un maggiore utilizzo di medicine, tra cui tranquillanti che possono contribuire all’insorgenza dei problemi di cui sopra. Ciò che è importante sottolineare (e che in pochi sanno) è che le cadute possono essere in molti casi prevenute, essenzialmente in due modi. Da un lato, rimuovendo ciò che rende l’ambiente più pericoloso. Dovete sapere, infatti, che nella maggior parte dei casi (60%) le cadute avvengono nel luogo che tendiamo a pensare come il più sicuro: la propria casa. Prestare attenzione, per fare un esempio, alle caratteristiche dell’abitazione (scarsa illuminazione, presenza di tappeti, di superfici scivolose, …) potrebbe aiutare. Dall’altro lato, praticando regolarmente attività fisica, che migliora la salute di ossa e muscoli. Non solo camminando, ma anche con esercizi (seguiti da un esperto) che migliorino l’andatura, l’equilibrio e che rafforzino la muscolatura corporea. Concludo con una autocritica: noi medici e operatori sanitari dovremmo prestare maggiore attenzione a un tema così importante. Solo un anziano su cinque, infatti, riceve adeguate raccomandazioni su come prevenire le cadute. Possiamo fare meglio? Penso di sì.
[Articolo pubblicato sulle pagine di Repubblica Torino martedì 11 giugno 2024]
Fonti
https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2819573
https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2819576
https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2819575
https://www.epicentro.iss.it/passi-argento/dati/cadute
https://www.epicentro.iss.it/incidenti-domestici/rischi-cadute-anziani#frequenza