Renata Gili

Il consumo di antibiotici corre ma uno su quattro non serve

Vi siete beccati un mal di gola o l’influenza e state prendendo l’antibiotico? Bene, dovete sapere che potrebbe non essere necessario. Anzi, verosimilmente non lo è: addirittura una prescrizione antibiotica su quattro effettuata in ambulatorio (per esempio dal medico di famiglia) è, infatti, inutile. Soprattutto considerando che, spesso, utilizziamo gli antibiotici per curare sintomi come raffreddore, tosse o mal di gola, solitamente causati da virus e non da batteri. Ma gli antibiotici curano le malattie batteriche e non quelle virali. Tradotto: in questi casi non servono. Anzi, sono dannosi. Perché, vi chiederete. Intanto, per una regola generale: i medicinali devono essere assunti solo in caso di bisogno. Tutti i farmaci possono avere effetti collaterali e vanno dunque utilizzati esclusivamente quando possono apportare un reale beneficio. Poi, per una ragione che riguarda nello specifico gli antibiotici. I batteri, infatti, imparano facilmente a difendersi dalle armi che utilizziamo per combatterli, per esempio acquisendo la capacità di “schivare” gli antibiotici o di camuffarsi diventando bersagli irriconoscibili. E più noi utilizziamo impropriamente questi farmaci, più loro imparano strategie per difendersi dagli attacchi che sferriamo, sfociando così nel gravissimo problema dell’antibiotico-resistenza. I batteri, insomma, apprendono come resistere all’azione degli antibiotici, che diventano inefficaci, non funzionano più. Una situazione preoccupante che ogni anno, solo in Europa, causa oltre 35.000 morti e che ci porta a due riflessioni. Una per noi medici: è fondamentale che prescriviamo gli antibiotici ai nostri pazienti solo se necessario. In questo periodo il lavoro che siamo chiamati a compiere è senz’altro più difficile. I virus respiratori circolano intensamente e gli ambulatori sono sempre pieni. Ma non per questo possiamo tirarci indietro. I dati ce lo dicono forte e chiaro: possiamo – e dobbiamo – impegnarci di più. La seconda è per tutti noi, come cittadini: non assumiamo antibiotici, per esempio quelli rimasti in casa da una precedente prescrizione, senza che a dircelo non sia il medico, ma dopo averci attentamente visitati. In Piemonte, nel 2023, il consumo di antibiotici è aumentato di oltre il 12% rispetto al 2022 e l’Italia è uno dei Paesi europei con il maggior consumo di questa classe di farmaci. Una situazione da migliorare: ricordiamoci che ognuno di noi può fare la sua parte.

[Articolo pubblicato sulle pagine di Repubblica Torino martedì 23 gennaio 2024]

Fonti

https://www.epicentro.iss.it/farmaci/report-aifa-antibiotici-2021

https://www.who.int/europe/news/item/23-11-2023-control-antibiotic-misuse-or-the-drugs-won-t-work–warn-who-experts