Quando pensiamo alla prevenzione normalmente ci vengono in mente l’alimentazione sana e l’attività fisica. Pensiamo, poi, a quanto è importante smettere di fumare (o, meglio ancora, non fumare del tutto), ai vaccini o agli screening oncologici che ci permettono di diagnosticare precocemente un eventuale tumore. Ma c’è un’altra cosa fondamentale che spesso dimentichiamo, che – sono certa – apprezziamo moltissimo e che talvolta sacrifichiamo in nome del troppo lavoro, di incombenze familiari, della voglia di uscire con gli amici o di uno qualunque dei mille impegni che riempiono le nostre giornate. Sto parlando del sonno, un’attività che spesso diamo per scontata ma che contribuisce in modo determinante al nostro benessere e al mantenimento di una buona salute. Come? I motivi sono molteplici. Il primo è certamente il più scontato: dormire bene e per il giusto numero di ore ci aiuta a essere di buon umore, meno irritabili, più produttivi e a ridurre l’ansia. Il sonno, inoltre, ha un effetto positivo sulla salute del cuore e contribuisce a mantenere corretti livelli di pressione arteriosa. Dormire bene, poi, riduce il rischio di sviluppare il diabete, migliora la memoria, la nostra capacità di pensare, di concentrarci e di risolvere problemi e aiuta il nostro sistema immunitario a funzionare al meglio. Abbassa, infine, il rischio di incidenti stradali, migliora le prestazioni fisiche e ci aiuta a mantenere un peso corporeo corretto. È chiaro, insomma, che riposare bene è importante per la salute e una persona adulta dovrebbe dormire almeno sette ore per notte. Purtroppo, però, circa due individui su cinque dichiarano di riposare male e di non essere soddisfatti della qualità del proprio sonno, e i torinesi non fanno eccezione. La buona notizia è che spesso piccole variazioni nelle proprie abitudini possono fare la differenza. Vi faccio alcuni esempi: dall’evitare di assumere sostanze che possono interferire con il sonno, come la caffeina o il tabacco, nelle ore precedenti il momento di coricarsi, al non utilizzare smartphone o computer per almeno mezz’ora prima di andare a letto; dall’assicurarsi di dormire in un ambiente buio e silenzioso al praticare attività fisica durante il giorno. In generale, vista l’importanza del sonno, se nonostante piccole variazioni nella propria routine i problemi persistono, è bene parlarne con il proprio medico di fiducia: “chi dorme non piglia pesci”, l’abbiamo capito, non è un proverbio che ce la racconta giusta.
[Articolo pubblicato sulle pagine di Repubblica Torino martedì 19 marzo 2024]
Fonti
https://www.cdc.gov/sleep/features/getting-enough-sleep.html
https://academic.oup.com/sleep/article/35/6/727/2709360?login=false
https://www.nomisma.it/news/osservatorio-sanita-unisalute-2024-quasi-2-italiani-su-5-dormono-male